Acciaio moderno, la mia Salsa Colossal

Da quando vado in bici da corsa sono sempre stato affascinato dalla semplicità che un telaio classico in acciaio richiama allo sguardo. Non ho mai ricercato la leggerezza fine a se stessa quando dovevo scegliere il giusto mezzo per me, mettendo sempre come priorità il comfort e in seconda posizione l’ estetica, anche quando si parlava poco di randonnée in Italia.

Certo che lavorare in un negozio di bici e portare avanti questa “filosofia” è dura, soprattutto quando hai a che fare ogni giorno con mezzi che pesano metà del tuo e costano uguale! Non sono uno di quelli radicali (come jan Heine, editore della bellissima rivista Bike Quarterly) convinti che le bici di una volta siano impareggiabili in quanto a comfort e prestazioni. Progressi se ne sono fatti, il problema è che fino a pochi anni fa niente o nulla si muoveva nella mia direzione –randonnée, ciclismo di lunga distanza in autosufficienza- ben diversa dal cicloturismo. Così dopo aver provato con il carbonio senza successo (mi piace comunque l’ idea che il mio mezzo nasca per quello e non venga adattato a) ero ritornato sui miei passi, anche se la voglia di cambiare, di “ammodernarmi” un po’, c’ era ancora. Tornato dalla Oetztaler lo scorso Agosto avevo iniziato a pensare ad un mio cambio radicale nell’ approccio alla bici, volevo guardare avanti sfruttando la mia esperienza per migliorarmi, in vista soprattutto degli impegni per il 2014, dove la salita la farà da padrona.

Così, alla ricerca di qualcosa di diverso, ho dato uno sguardo dove non ti aspetti di vedere una bici da corsa, o perlomeno dove la bici da corsa non è il pane quotidiano. Anche se in effetti classificare una bici da randonnée come bici da corsa è riduttivo: il randagio non è ossessionato dal tempo impiegato, ma dai chilometri da macinare e necessita di un mezzo fatto apposta per quello. Per fortuna che ci sono aziende che innovano e azzardano, senza guardare ai numeri di mercato ma solamente puntando a quella che è la loro “visione” aziendale, e Salsa Cycles è una di quelle.

Salsa Colossal 003

Con delle contaminazioni provenienti dal mountainbiking in primis non potevano che proporre come bici da strada la Colossal, una bicicletta che ha il compito di traghettare la loro esperienza nel bike-packing direttamente al nostro mondo, quello delle randonnée. Essenzialità, comfort e soprattutto come lo chiamano loro, rack-less, ovvero assenza di portapacchi, cercando di spostare il carico più vicino possibile alla bici con un duplice obbiettivo: aumentare la guidabilità del mezzo (aspetto fondamentale in MTB) e ridurre drasticamente il peso eliminando tutto quello che non serve come portapacchi e prolunghe varie di collegamento tra borsa e bicicletta.

Ovviamente questo concetto si potrebbe adattare a qualsiasi bici con le apposite borse, ma qui entrano in gioco le specifiche tutte rando della Colossal. Un telaio che riesce ad unire la tradizione e il comfort dell’ acciaio (o del titanio a seconda del portafoglio) con l’ innovazione: forcella Enve in carbonio, tubo sterzo maggiorato, movimento centrale press-fit e come ultima chicca i freni a disco. Questa è la grande incognita e da dove mi aspetto di restare maggiormente stupito. Vedremo.

Domani inizia il montaggio, nel frattempo devo fare un doveroso ringraziamento a tutto il team di Pedal Domain (Mauro e Michele in primis) per aver velocizzato la consegna come da mia richiesta in vista della randonnée del Solstizio, grazie ragazzi!

Nel prossimo post il dettaglio dei componenti scelti e le prime sensazioni di guida.

Salsa Colossal 005

19 pensieri su “Acciaio moderno, la mia Salsa Colossal

  1. roberto marsi

    ciao, innanzitutto complimenti per l’articolo. aspetto di sapere la prova su strada della tua colossal, sono curioso di un tuo commento e alla costante ricerca di confort in bicicletta avendo quasi 100 kg e 190 cm di altezza. adoro le randoho ma allo stesso tempo mi distruggono fisicamente sopratutto perchè non ancora trovato il mezzo e la posizone adatta, nell’augurarti buone feste,naturalmente in sella, aspetto un tuo resoconto.

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  2. franz

    Rilancio come nella foto in flickr: la tua é cattiveria, Fabio! Già arrivare a Natale con una chicca così ti porrebbe tra i parac–i, sfoggiare poi tanta roba addirittura alla rando del Solstizio é da sfregio, vergogna! Oltre lo scherzo, ovviamente, ti riconosco tra le altre cose, la capacità di saper cambiare strada, di capire cose nuove. Unico appunto (personale e di gusto) alla Salsa (grande, assieme alla Surly con cui condividono secondo me un modo un po’ diverso di lavorare rispetto a tante altre ditte) é che non si può verniciare un telaio in titanio: delitto!

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  3. fabiorandonneur Autore articolo

    Grazie a tutti!
    Appena ho un attimo la peso e posto.
    Fare il Solstizio con questa è una doppia sfida: oltre a dover fare il montaggio di corsa (mi manca ancora la serie sterzo che dovrebbe arrivare domani, oggi ho preparato le ruote) non avrò comunque il tempo di provarla, quindi il banco di prova sarà la notte del 21. Ma mi fido del mio meccanico molto bene (che sono io!!!) quindi non dovrei avere problemi 😉
    Il titanio verniciato è abbastanza in voga, per distinguersi un po’. Alla fine sennò i telai sembrano tutti uguali. A me piace molto anche così, lo scorso anno invece era solo lucidata.

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    1. morescopieroMoresco

      Ė il mio progetto 2014 per questo sono interessato al peso della versione in acciaio come quella da Te scelta. Punto al titanio ma se la differenza è minima l’acciaio non mi dispiacerebbe.
      Quest’anno ho provato qualche rando breve (200 km) con la Fargo in acciaio ma i quasi 13 kg nella mia taglia si fanno sentire. 🙂

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      1. andreapolo

        Bene allora stasera ne parleremo per la scelta della dinamo, mozzo posteriore e raggi. Poi le farai tu 🙂
        Ciao

  4. Emiliano

    La colossal e’ uno dei miei progetti per il 2014,dopo aver visto le prime bici da corsa con freni a disco me ne sono innamorato,unico dubbio e’ se montarla a 10v o a 11 gia che la monto nuova…..
    Aspetto con ansia immagini della tua.

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