Il mio dazio al ciclismo

Tanti anni in sella, moltissimi chilometri macinati, luoghi visitati e colli valicati senza mai registrare un incidente e/o caduta degni di nota. Fino ad oggi. Attribuivo il fatto alle mie capacità tecniche e al mio “sesto senso” sviluppato crescendo in una città come Milano dove il traffico è piuttosto selvaggio più che alla fortuna. Ovviamente mi sbagliavo.

Ferragosto, negozio chiuso, decido così di fare un giro con partenza presto per essere a casa alle 09:30 e passare così il resto della giornata con la famiglia. Fuori è ancora buio, sono le 05:15 quando attacco il Passo Ballino da Varone. Ho in programma di andare a vedere una salita a me nuova, la strada che dall’ altopiano di Fiavè porta sul Monte Misone. Deve essere bella dura a vedere dalla sua altimetria, ma ci sono un paio di sellette da andare a prendere (a bici in spalla) per il Club Cento Colli che ancora mi mancano.

Mi basta poco però a cambiare programma, oggi la gamba non risponde così una volta valicato il Ballino decido di procedere con un giro classico e facile, discesa a Ponte Arche, Sarche e ritorno a casa. Arriverò a casa prima del previsto ma non mi importa.

La piana di Fiavè è nascosta da uno strato di nuvole, mi ci inoltro con prudenza anche perchè sembra avere piovuto da poco.

E’ un attimo, curva verso destra, la ruota passa dall’ asfalto asciutto a quello bagnato e perde aderenza nonostante la traiettoria perfetta. In un secondo sono a terra, faccio appena in tempo a capire cosa succede. Poi il dolore. Sono steso in mezzo alla carreggiata, il colpo è stato forte, sento male alla spalla e al collo. Provo a rialzarmi mentre mi lamento per il male, sposto la bici e la butto sull’ erba, poi mi stendo di schiena e provo a ragionare. Non passa nessuno. Mi guardo. Poi realizzo.

La clavicola deve essere rotta, non riesco a muovere la spalla, ma se la tengo ferma il dolore è sopportabile. Ho qualche bruciatura sul lato dx del corpo, busto, anca, ginocchio e caviglia, ma qui niente di rotto pare. Il collo sembra ok.

E adesso cosa faccio? Non mi sono mai trovato in una situazione così. Mentre sto valutando il da farsi passa un furgone, il guidatore si ferma e mi aiuta. Salgo con la bici e mi faccio portare a Ponte Arche mentre chiamo il 118, un’ ambulanza mi preleverà 15min. dopo per portarmi all’ ospedale di Tione dopo avermi fissato la spalla con un bendaggio.

Poi il resto è ordinaria amministrazione ospedaliera, prima visita, poi raggi ed infine consulto ortopedico. Mi viene messo un bendaggio ad otto (dove quasi svengo dal dolore) che dovrò tenere per 35gg, lastre di controllo ogni 7/8gg e finalmente dopo sette ore circa me ne torno a casa.

Una considerazione la voglio fare sull’ uso del casco. Se fossi stato senza non so se sarei qui a raccontarlo ora. I segni che riporta (rotto in due punti) sono chiari ed evidenti a farmi capire che è stato fondamentale e mi ha salvato la vita.

La stagione sembra finita anche se confido nel mio corpo per farmi guarire il prima possibile, purtroppo niente Oetztaler, ora è il momento di riposare e guardare avanti.

Clavicola

32 pensieri su “Il mio dazio al ciclismo

  1. giu-vicebrigadiere generale

    Tantissimi auguri di pronta guarigione.
    Il casco sempre: il 31 maggio 1996 mi si è sfilata la ruota anteriore e l’ho rotto proprio sulla fronte.

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  2. Silvano (PARAKITO)

    Prima di tutto mi dispiace ,sono cose che non si vorrebbe mai sentire , probabilmente per scongiurare la possibilità che un domani tocchi a noi : infatti, so cosa stai passando perché a suo tempo ci sono passato pure io , mi hanno dovuto operare due volte per complicazioni da cattiva sanità .
    confermo la validità de casco distrutto.
    ora non demoralizzarti , passerà, in 60 giorni sei in bici come prima , terapia di riabilitazione fondamentale , magnetoterapia a manetta , ti conviene comprare il macchinario con 150 euro ne trovi in rete.
    Io in bici ci sono tornato dopo 20 giorni , ed avevo pure un piede ingessato .
    Ma ero spinto dall’amore , quindi cervello un bel pò anacquato.

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  3. maxbigandrews

    Daje sempre!
    Al solstizio d’inverno sarai già in sella x la rando del giorno più corto dell’anno.
    … Non te ingrassà a star fermo peró…

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  4. Giovanni aruffo

    Tantissimi auguri per un pronta guarigione Fabio… considerato lo stop forzato forse avremo il piacere di leggere qualche tua tia piacevolissima riflessione in più. … coap Fabio im bpcca al lupo

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  5. Alvaro

    Ciao Fabio,io sono caduto il giorno prima scendendo da Drena,clavicola e due costole rotte,quindi bendaggio a 8 per un mesetto.Auguri p.s. Io sono quello della colnago cx0,ora il 32 e la sella possono anche aspettare.ciao

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  6. Christian

    Auguroni Fabio, non affrettare le cose, si paziente e ritorni come nuovo. Prevedo un autunno in piscina, almeno la prima parte, non è male per conservare un minimo di forma e poi perfetto per il recupero 😉

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  7. Pino

    Caro Fabio, mi dispiace per quanto ti è successo, ma sono felice che tu sia qui a raccontarcelo e che la cosa sia filata liscia senza intoppi perenni. Hai ragione tu: si tratta di dazio, di tassa , di dovuta presa di coscienza 🙂
    Come ti han già detto, passerà e tornerai a solcare le strade come prima e èiù di prima.
    Sul recupero ti posso citare la ‘nostra’ LEL 2009 … ti ricordi ? Bene, io 60 giorni prima della partenza ero come te: steso in un ambulanza con lo sterno spezzato e un paio di costole piegate. Fisioterapia, volontà e magnetoterapia ed ero al Morelli Day dopo 45 giorni dove ci siamo incontrati la prima volta 🙂 Poi la grande LEL 🙂
    Ti faccio i miei migliori auguri. Riposati e pensa alle nuove avventure.
    A presto,
    Pino

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  8. Nico Aurisicchio

    E’ un anno iellato anche io son caduto ad una rotonda ma non so esattamente cosa c’era a terra forse qualche goccia di acqua che ha reso scivoloso l’asfalto fortunatamente niente di rotto ed ho potuto proseguire

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  9. mauro speziali

    ciao Fabio, questa non me l’aspettavo!
    in primavera sono caduto anche io vicino a casa; ho centrato una buca sulla strada mentre mi giravo per guardare la strada.
    bruciature ed una botta su ginocchio, mano e gomito spellati, ma sono tornato a casa in bici pensando che ero fortunato a non aver rotto nulla.
    casco sempre in testa!
    buona guarigione; noi ciclisti abbiamo la pellaccia dura!
    mauro

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  10. franco

    Ciao fabio, mi spiace molto accidenti.
    Ciascuno, prima o poi, da il suo “obolo” alla causa della bicicletta. Io dall’incidente al femore mi sono ripreso dopo 4 mesi, certo è una frattura ben più importante quella, e comunque ti posso assicurare che ciò sarà da stimolo per riprendere con più voglia 🙂
    Quest’anno io ho fatto molto poco, mi sono concesso un anno diciamo così “sabbatico”, solo qualche sporadica randonnèe ma mai oltre i 300, e poi solo giretti quà e là. Ora dopo le ferie mi faccio operare per togliere i “ferrivecchi” che ancora porto addosso e spero la prossima stagione di tornare a macinare un po di chilometri. Forza carissimo, un abbraccio e guarisci presto 🙂
    ciao .

    franco

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  11. giacomo

    Leggo ora:caspita,che sfortuna! Certo poteva anche andar peggio,da solo,strada di montagna,mattina presto di ferragosto…Auguroni Fabio,spero guarisca presto, così possa tornare al lavoro e ripartire in bici con rinnovato slancio!

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  12. Maurizio

    Fabio mi dispiace di cuore per la caduta e le sue conseguenze …
    Ti faccio tanti auguri di una serena guarigione . Penso comunque che lo stop forzoso sarà l’innesco …per nuovi progetti e chissà …magari per mettere le basi per la prossima PBP .
    Ciao
    Maurizio

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  13. Ste

    La clavicola è per noi ciclisti la prima a partire poi susseguono le abrasioni ma non ci pensi,per esperienza,nel 2012 mi scoppiò la gomma anteriore in curva a 50 kmh con auto che veniva in senso contrario e come te solo dopo ho capito cosa era successo,Responso clavicola sx rottura scomposta 4 costole rotte con sospetta 5 e scheggiatura vertebra,4 gg di ospedale, ho tenuto “l’otto” per 76 gg però ti dico che ora la spalla la muovo meglio di prima
    In bocca al lupo per una buona guarigione(come la mia)

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  14. Alfredo

    Cosa ci voleva per poterti rileggere sul blog ! E’ tutta colpa delle GF, se tu avessi continuato con il modo rando forse non ti capitava cio’. In ogni caso un grande in bocca al lupazzo e bentornato fra noi noncomuni randonneurs.

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  15. daniele

    Ahia!
    I migliori auguri per una rapida guarigione e di rivederti/rileggerti in sella al piu’ presto.
    Bravo tu ad avere gestito la difficile situazione senza andare in panico, e bravo pure il tizio del furgone. Bei posti e bella gente in Trentino!
    Ciao

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  16. bio arnotik

    Leggo adesso. Mi spiace per l’incidente. Fortuna che indossavi il casco.
    A volte pensarla “facile” ci fa abbassare la guardia, a volte è solo una combinazione di eventi sfortunati.
    Auguri di rapida guarigione!

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  17. Vittorio

    I miei migliori auguri di pronta guarigione, ero un po’ preoccupato per il tuo “silenzio” e ritornare con queste notizie mi ha sicuramente scosso.
    Rimettiti a presto perchè persone generose come te nel mondo delle due ruote, ce ne vogliono sempre.
    Non mollare che di Otztal ne organizzano quante vuoi !!!!

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  18. Giancarlo Bertocci

    Come stai Fabio? Auguri, se ancora non ti sei ripreso del tutto!
    Quest’ anno è la volta buona, voglio partecipare alla rando del solstizio d’ inverno e lo farò con un nutrito gruppo di amici ci stiamo organizzando……. se mi riesce faccio un salto su in negozio a trovarti. Ciao Giancarlo.

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  19. Pingback: Primavera, la montagna chiama. | Randonneur e dintorni

  20. carlo

    stessa frattura ma in scatto fisso, dinamica simile, ho tolto il tutore ieri dopo 47 giorni….
    ti sei ripreso bene da allora? scusa se posso, alcuni parlano di magneto terapia..tu la hai fatta o sei andato solo di fisioterapia?

    grazie e complimenti per il bel blog

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